Piove… questa pioggia sembra un miracolo a ciel sereno: pagherei per averla. Apro la finestra spesso chiusa di camera mia: mille gocce d’acqua cadono, tra le tegole ruscelli e le grondaie sono resuscitate di vita dall’acqua che rinfresca e purifica l’aria.
Cerco tranquillità perché non mi sento bene: mi gira la testa, ho mal di testa e nausea. Ormai in questi mesi ho perso la mia “poca” salute.
Combatto tra l’emotivo e il fisico, combatto contro mostri che chissà poi se ci sono oppure no. Combatto contro il freddo ma anche contro l’eccessivo caldo; provo a tenermi lontano da tutto ciò che c’è di distruttivo anche se qualcuno potrebbe sostenere il contrario… la sua voce giudicante ha perso un po’ importanza per me.
Il pianoforte suona ma la musica è a volume basso e dicono… ha un effetto terapeutico… è la musica di Emiliano Toso. Effettivamente a volte ascoltandola sembrerebbe quasi che mi sia sentito meglio e oggi… la pioggia e la musica hanno ispirato queste mie parole… con le quali vorrei coccolarmi in un momento di sicurezza e di protezione da ciò che mi fa star male.
Vorrei / voglio accogliermi e sentirmi accolto… voglio sostituire alla corsa la lentezza del procedere tranquilli, alle grida il silenzio.
Alla violenza la pace, all’invasione il rispetto.
Infilo un braccio nel foro della zanzariera che ha fatto “la nostra” gatta e lascio che le gocce d’acqua pungano la mia mano; guardo il cielo, respiro l’aria.
“Mi perdo” nel verde delle foglie e della “mia malattia” di non sentirmi pronto, di non sentirmi bene per accogliere le richieste dell’esterno.
Amore, solo Amore voglio sentire.