Mentre respiro le ore di questo strano sabato mattina mi chiedo che cosa potrebbe farmi sentire meglio.
Da ormai qualche giorno sento il bisogno di un abbraccio avvolgente, caldo e piacevole che possa portarmi piacevolmente in una dimensione diversa da quella attuale. Sento il bisogno di altre vibrazioni (altre frequenze) e di un ambiente più sereno, felice e caloroso di questo che sto vivendo.
La realtà è tutta nella testa? Può darsi come può darsi anche di no!
Mi vengono così in mente le parole di Lucio Dalla nella sua canzone “L’anno che verrà”.
La sua canzone e la sua voce e interpretazione mi danno calore e mi fanno pensare che sarebbe bello poter scrivere ad un amico che ti ascolta e, che in qualche modo, ti rimanda alla sua energia. Mi immagino di scrivere ad un amico a cui voglio bene e da cui sento di ricevere altrettanto bene.
Un amico che quando lo senti sappia riconoscere e vedere in te le qualità che sfuggono alla gente e magari anche a me stesso!
Un amico che si senta felice e appagato nel sentire anche la mia energia, il mio mondo e che possa percepire la mia capacità di amare e la mia caratteristica di essere fragile!
Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’.
In questo sabato mattina mio fratello si prepara a trasferirsi presso la sua nuova prima casa di proprietà, lasciando così vuota la stanza vicino la mia. Momento entusiasmante per lui e più complicato per me 🙂
Il tempo che passa si fa sentire presentandomi personaggi della mia infanzia (anche punti di riferimento) che oramai sono andati in pensione e poi mostrandomi senza troppi giri di parole, che il tempo passa ed è passato anche per i miei genitori.
Io forse m’illudo di essere sempre lo stesso di qualche anno fa, forse perché non vedo molti progressi e continuo a sognare ad occhi aperti perché finché riesco a farlo, sono vivo.
Mi sento un po’ più solo di quanto già non fossi e, come sempre, se guardo al futuro provo spavento e mi chiedo cosa ne sarà mai di me in questa società robotica ed economica dove è difficile convivere con la mia spiccata fragilità ed emotività.
Dopo questi respiri di riflessioni mi accorgo che devo e voglio tornare a riscaldare i miei pensieri con un raggio colorato e accogliente, caldo e amichevole, cioè voglio provare ad immaginare che non è poi tutto così catastrofico come invece mi pare di percepire quando mi soffermo sulle mie paure e preoccupazioni e forse sulle sensazioni del momento. Come il tempo è variabile, anche l’emotività e le giornate lo sono!
Caro amico ti scrivo e mentre lo faccio sento il tuo calore ed il tuo abbraccio.
Caro amico anche se immaginario, ti scrivo e ti penso mentre cerco di prendere consapevolezza dell’immenso.
Caro amico ti scrivo e mi immagino un po’ più vicino a te mentre un abbraccio ci porta in una differente dimensione.
Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’.