Devo raccontarla questa serata estiva presso la casa al mare perché mi ha davvero emozionato e vorrei raccontarvi di un mondo, di una dimensione forse a voi sconosciuta, fino a ieri dimenticata o non sperimentata anche da me!
Sappiamo magari che esiste ma non ne abbiamo provato il sapore o semplicemente non ce lo ricordiamo più mentre in me, ora, questo sapore, è bello vivo! Un sapore di affetto, di fiducia ma anche di perplessità.
La mamma dei tre gattini è confidente con noi ma è anche diffidente e attenta in altri momenti. A volte non sembra facile avvicinarla, quando ci si riesce poi, sono salti di coccole!
Nel precedente racconto di blog ho parlato della mamma gatto e di un suo cuccioletto in pericolo di vita che abbiamo provato a salvare e curare e che, in effetti se ci penso, è un po’ di giorni che non vedo più.
Oggi vorrei aggiungere a questo racconto che mamma gatto sembra avere tre cuccioli in totale: due neri di cui, uno con la macchietta sotto il collo e, l’altro, macchietta bianca in punta alla coda. Il terzo sembra essere il più grande e dovrebbe avere delle tigrature su dei grigi o dei marroni, non si fa vedere o avvicinare facilmente!
Questa sera dopo cena a casa, mi sono recato in cortile in cerca della mamma e di vedere come stava uno dei suoi cuccioli: quello che “esce dalla tana” quando mi sente arrivare e mi corre incontro. Attualmente la mamma ha trovato rifugio sotto a dei rovi e delle piante in giardino; c’è una mezza foresta lì con un muretto in pietra che delimita un po’ le personalità più curiose che tendono a gironzolare.
“Macchia bianca sulla coda” è un gattino conosciuto dopo “macchia sotto il collo”, quest’ultimo non lo vedo da un po’ di giorni, spero stia bene anche se non era in buone condizioni quando lo abbiamo trovato!
Entrambi i gattini neri hanno muco sugli occhi che quindi tengono chiusi. Si aprono solo se li laviamo con una spugna morbida e un po’ d’acqua.
Quando questa sera mi sono avvicinato al loro rifugio, gattino tigrato si è rintanato mentre la mamma mi osservava distesa con macchia bianca sulla coda coricato/a su di lei.
La mamma, quando è con i gattini, non mi fa avvicinare troppo: balza in piedi o indietreggia, a volte riesco comunque in un saluto con qualche carezza!
Mi sono seduto a terra fra foglie e ramoscelli con il profumo degli alberi e la loro fresca ombra e mi sono messo ad osservare la mamma e macchia bianca sulla coda. Dopo poco, macchia bianca sulla coda mi è venuto incontro. Ho subito notato che, nonostante le pulizie e la crema antibiotica data oggi sugli occhi, aveva lo sguardo completamente chiuso.
Mi sono assentato per qualche minuto, diretto in casa e, dopo poco, li ho nuovamente raggiunti con una spugnetta bagnata. Il più delicatamente e dolcemente possibile, mi sono messo ad accarezzargli il viso nel tentativo di pulirlo. Non era facile perché credo che il gattino fosse stufo di pulizie su una parte così, dolorante, gonfia e intasata ma, alla fine, gli ho visto aprire gli occhietti!
Che bello, che soddisfazione!
Ha degli occhietti bellissimi, anche così, anche se in difficoltà e in bisogno di cure!
Ha iniziato a giocare e a gironzolarmi intorno.
Vedendoci (credo) poco segue i rumori, i fruscii delle foglie, i passi o un rametto che si muove, anche se mi dà l’impressione di riconoscermi. Sento che non sono qualcosa che teme ma si affida, mi cerca, gioca. Si fa prendere, pulire e quando lo rilascio in libertà, mi segue! E’ una pallina di batuffolo nero, soffice e con un visino che sembra ti guardi e ti dica: << come sei bello, come si sta bene con te, ti voglio bene! >> mentre poi ritorna a giocare! Chi potrebbe non innamorarsi di un “qualcuno” così?
Dopo qualche minuto il cucciolo più grande tigrato aveva messo il naso fuori dal rifugio; davanti c’era la mamma coricata e più in là io, con macchia bianca sulla coda che mi girava intorno e giocava.
Tigrato mi ha guardato per diversi minuti, dallo sguardo e dall’andazzo si capiva che era sveglio e anche molto poco confidente!
Dopo un bel po’, mentre macchia bianca sulla coda saltellava intorno e mi faceva agguati, tigrato si è avvicinato a me attirato da qualcosa. Prima di questo sembra che si sia soffermato dalla mamma e, che lei, con dei miagolii, gli abbia dato l’approvazione ad avvicinarsi!
Sono rimasto immobile, osservavo emozionato; mi sentivo onorato di tale privilegio: vedermi avvicinare qualcosa di selvatico e poco confidente ma sicuramente molto interessante. Volevo tanto fare anche la sua conoscenza ma sapevo che non sarebbe stato possibile in così breve tempo!
Con passo veloce tigrato è arrivato a un braccio di distanza da me. La luce ormai si stava scurendo e per questo non ho visto bene la fantasia del pelo ma ero affascinato dalle sue dimensioni e dal suo muoversi sicuro. Non volevo spaventarlo e così rimanevo immobile. Credo che dei fratelli fosse lui il capo, quello che abbonda di prudenza e magari badi anche agli altri, o forse pensa per sé! Non lo conosco abbastanza, sono in cerca di idee!
Il tempo di darmi una scrutata con gli occhi e poi una corsa rapida verso il rifugio e scompare nel buio!
Ho davanti e vicino a me una piccola famiglia semi selvaggia, fatta di confidenza ma anche di molta prudenza e non tutti si fidano e mai completamente: è meglio restare furbi e non farsi infinocchiare!
In quei minuti mi rendo conto di essere “fuori dal mondo”, da quel mondo che conosciamo fatto di case, esseri umani, economia, cose da fare.. ma privo a volte di affetto, emozione, calore e della sensazione di sentirsi privilegiati, amati, parte di qualcosa di importante, di un rapporto fatto di affetto!
Sono seduto su un terreno con foglie e rami in mezzo a muretti di pietre sarde, per quanto né so, potrebbe girare qualche serpente in zona o qualche ragno che tanto temo!
Pare che in Sardegna non ci siano serpenti velenosi ma ci sia la malmignatta, ovvero, la vedova nera mediterranea conosciuta qui anche come “Argia”.
L’entusiasmo e la magia di questo momento, la compagnia di questi gattini e della mamma, va oltre le solite fobie che mi mangiano vivo, e poi, figuriamoci se proprio qui, un po’ distante dalle pietre, ci sono questi pericoli. Starò attento, penso ma nel frattempo mi godo la magia e il calore di queste presenze!
Questo angolo del giardino non avrebbe la stessa magia e io non sarei seduto qui a sentirmi parte di un qualcosa se non fosse per questa famiglia di gatti!
Mi sono sentito loro protettore mentre ero seduto lì e macchia bianca sulla coda giocava e saltellava su di me mentre la mamma ci osservava e tigrato studiava la situazione. Non ero solo ed ero in un posto magico, pieno di profumo di natura, di Sardegna, di.. non lo posso descrivere.
Quanto è fresca quest’ombra prima che l’ultimo sole saluti questo giorno e che angolo selvaggio quello in cui siamo: ci troviamo qui, nascosti da tutti, è il nostro rifugio segreto!
Le giornate trascorrono e, la preoccupazione di come stanno i cuccioli non è solo più della loro mamma ma anche la nostra, la mia! Confido inoltre che, se ogni poche ore non li saluto, sento un notevole vuoto perché sanno essere una presenza importante, che riempie, arricchisce di coccole quei momenti. Coccole, vorrei specificare cariche di affetto, si percepisce! Il giorno dopo qui, non sei dimenticato come a volte accade con gli umani.
Che magia questa serata in compagnia della famiglia di gatti!
Ce la faranno? Guariranno agli occhi?
Macchia sotto il collo sta bene? E’ ancora con loro oppure si è perso di nuovo?
Tutto questo lascia spazio ad una nuova giornata che dovrà ancora incominciare: come sarà il domani, quali sorprese ci riserverà?