Domenica difficile
È una domenica difficile, fine di una settimana che non mi ha visto star bene: mal di testa, giramenti, nausea. Giovedì sera un forte mal di testa che si è alleviato il venerdì per poi diventare una sensazione di peso e stordimento la sera. Sabato è andata ancora abbastanza bene mentre oggi mi sento di nuovo in tilt.
Nei giorni scorsi ho preso della Tachipirina che però oggi non volevo ripetere e così ho optato per un’Aspirina effervescente con vitamina C. Non ha però migliorato i miei sintomi!
Nel tardo pomeriggio mi sono deciso a provarmi la pressione, pur sapendo che in genere, quando ci provo, mi salgono ansia e battiti e così infatti è stato. Mi è venuta la tachicardia nel vedere il monitor della macchinetta e nel pensare che da qualche giorno mi sento meno bene del solito!
Oggi è domenica, non c’è il medico della mutua! È l’unico con il quale riesco a sentirmi più a mio agio. A volte il pensiero che possa andare in pensione mi preoccupa davvero; il mondo è un caos là fuori. Dalla guardia medica non mi trovo, evitiamo poi di parlare dei pronto soccorso dove la mia ansia scoppia! Anche in farmacia ho difficoltà a prendere la pressione: mi agito e risulta sempre alta.
Ho dovuto ritirare la macchinetta della pressione e calmarmi. Mi sono di nuovo agitato al pensiero di chiamare la guardia medica, di chiedere un parere prima di domani e prima che scenda la notte ma, mi devo calmare e non agitare quindi devo mettere da parte quest’idea, almeno per adesso.
Ho preso il saturimetro; in genere questo strumento riesco ad utilizzarlo senza agitarmi e posso vedere l’ossigenazione nel sangue e anche il diagramma dei battiti. Appena l’occhio legge 93 già un po’ di ansia mi sale: sono abituato a vedere 98 o 99 e da 93 scende a 91. Meglio cambiare dito e respirare!
Ora il saturimetro segna 99 ma i battiti sono saliti a 101 al minuto, il diagramma dei battiti non è quello che vedo di solito quando sono calmo. La tachicardia peggiora, devo spegnere il tutto e concentrarmi su altro.
Starò meglio, è solo un momento (devo pensare). Magari mi immagino un medico amico qui vicino che mi rassicura in un ambiente tranquillo, non affollato, silenzioso. Qualcuno di fiducia che alla domenica non c’è ma che posso immaginare. Conosco qualcuno che è medico ma starà trascorrendo la sua domenica, non mi sento proprio di saltare fuori io come se mi fosse dovuto un servizio a domicilio.
Se il solo prendermi la pressione mi fa avere un vero attacco di tachicardia come è successo oggi, beh… “sono messo molto bene”.
Sentirsi “a casa” o anche meglio
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🫥 Chi conosce davvero quella forte sensazione di disagio e di malessere che può nascere e crescere quando non ci si sente accolti dall’ambiente circostante?
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Se la conosci capirai con me quanto sia importante creare un ambiente di comfort, accoglienza, di libertà e rispetto che sappia valorizzare il singolo o la singola realtà per quanto unica e speciale!
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Tutti noi abbiamo bisogno di vivere sentendoci riconosciuti, amati, accettati e apprezzati per quello che siamo, per la nostra vera natura che non deve necessariamente essere quella che vorrebbero gli altri!
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Il genere umano ha in genere la tendenza a proiettare i propri desideri e le proprie volontà su ciò che lo circonda e, proprio questa tendenza può mancare di rispetto e di accoglienza a chi ci sta vicino.
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A volte la zona di comfort in cui ci sentiamo sicuri è la casa, altre volte non lo è!
Questo spazio vuole accogliere tutti, nel rispetto, nella libertà, nell’empatia che meglio ci caratterizza come esseri viventi che provano sensazioni ed emozioni!
Includere tutti suona come un bel pensiero ma non è facile quando “questi tutti” possano includere realtà e atteggiamenti che si recano fuori dai nostri valori e dalle nostre misure che riteniamo accettabili.
È difficile o forse impossibile rimuovere del tutto la tendenza che abbiamo al giudizio perché probabilmente ci capita di giudicare anche quando non ce ne accorgiamo e di farlo anche con noi stessi medesimi oltre che con gli altri.
L’intento di questo spazio è quello di creare una dimensione di amore, accettazione, accoglienza, benessere e comfort e di cercare di rimanere aperti alle diversità e di vederle come arricchimenti.
Magari due diversità che si incontrano scoprono poi di non essere così diverse e di avere molto in comune!
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In questo spazio si contrasta la violenza, il bullismo e ogni forma di discriminazione poiché nociva, dannosa e contraria al rispetto della vita.
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L’acronimo LGBTQIA+ incluso nel piè di pagina (footer) di questo portale rappresenta un insieme di identità legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere, includendo vari modi in cui le persone si identificano.
Ecco una descrizione delle lettere e dei significati associati:
L (Lesbica): Donne che provano attrazione romantica o sessuale per altre donne.
G (Gay): Uomini che provano attrazione romantica o sessuale per altri uomini. A volte, il termine “gay” può essere usato anche in modo generico per indicare tutte le persone attratte da persone dello stesso sesso.
B (Bisessuale): Persone attratte sia dal proprio sesso che da altri, senza preferenze esclusive.
T (Transgender): Persone la cui identità di genere non corrisponde al sesso assegnato alla nascita. Possono identificarsi come uomini, donne o con un’identità di genere diversa.
Q (Queer): Un termine ampio che include persone che non si identificano nelle categorie tradizionali di orientamento sessuale e identità di genere. “Queer” è stato in passato un termine dispregiativo, ma è stato riappropriato dalla comunità.
I (Intersessuale): Persone nate con caratteristiche fisiche che non rientrano nelle definizioni convenzionali di maschio o femmina. Possono avere variazioni genetiche, cromosomiche, ormonali o anatomiche.
A (Asessuale): Persone che non provano attrazione sessuale per altri. Alcuni possono avere comunque attrazioni romantiche.
+: Rappresenta altre identità e orientamenti sessuali e di genere non inclusi nell’acronimo, come le persone non binarie, pansessuali, agender, demisessuali, genderfluid, e altre.
Questo acronimo è in costante evoluzione e riflette la diversità delle esperienze e delle identità che compongono la comunità.
Tu si que vales 2024: compagnia ed emozioni
Qualcosa che dia calore, amore, emozione, tenerezza, gioia, entusiasmo, compagnia, accoglienza, fiducia… di questo c’è bisogno tra il tanto male che vedo e che percepisco intorno.
In queste ultime settimane ed in questi ultimi giorni mi hanno tenuto compagnia una serie “le ragazze del centralino”, il mio spazio web e il programma “tu si que vales 2024”.
Fortunatamente nella difficoltà c’è, in questi giorni, qualche pausa di luce, di emozione e di calore. Non solo buio, anche luce! Non solo il male, anche qualche borsata di bene!
Il male fa sempre male ma, per fortuna, ad un certo punto si riesce a prendere distanza, ad alzare una barriera e a proteggere il nostro mondo che vuole essere fatto e nutrito delle bellissime parole che hanno dato inizio a questo post.
Anche la visita di un gatto oggi ed in questi giorni, ha contribuito a rendere qualche minuto speciale in mezzo all’aria un po’ acida di città.
Non molto bene
Non molto bene, è così che stanno trascorrendo questi giorni, dalla scorsa settimana solo sabato sono riuscito a trascorrere la giornata senza sentirmi un incendio dentro.
Senza amore, senza affetto, senza passione, interesse, empatia, emozione, sentimento… il cuore si arrugginisce. In questi momenti bui in cui hai intorno più o meno persone ma nessuna in sintonia con te, tocca cercare di darsi affetto e accoglienza da soli ma non sempre è facile. Oggi l’incendio interiore è arrivato a farmi sentire male anche all’esterno, sul fisico e mi sono accorto che necessitavo di darmi qualche carezza e di calmarmi con una camomilla, con del magnesio e con del biancospino.
Viviamo in tempi difficili in cui la tecnologia ci porta a rinunciare all’umano, alla sua parte migliore e curativa che nasce dall’amore, dall’amicizia, dalla comprensione, dalla condivisione e da tante altre diverse qualità.
Ora più che mai, il mio io si divide in due: c’è un me che sta molto male dentro e che arriva a stare male anche fuori ed un altro me che si prende per mano, che “aggancia il cuore” cercando di dare il calore e l’accoglienza che non sente di trovare intorno e dentro se.
Sono gli alti e i bassi della vita.
Mezzanotte è passata, la camomilla e il biancospino, e forse anche il magnesio, hanno fatto un po’ il loro effetto ed il letto è lì che mi aspetta. Dolce notte 🌟🌜.
Il mattino della partenza, anticipata.
31 agosto 2024
Il mattino si alza quasi timido con i primi raggi di sole già caldi. La foto scattata affianco è del mattino prima mentre ora siamo giunti a quello che è il giorno scelto per una partenza anticipata dalla differenza di 480 € per tre persone e un’auto.
Torniamo prima, tre giorni prima ed è meglio così anche se io credo ci avrei sicuramente pensato al momento dei biglietti iniziali.
Anche questa mattina ha visto arrivare i gatti “protettori”, senza di loro la mia permanenza qui non sarebbe affettuosa allo stesso modo.
Il gatto rosso non l’ho ancora visto questa mattina mentre mamma gatta nera è arrivata dopo la “cucciola” in crescita tigrata, una gatta da una dolcezza unica! Quando gioca e quando la accarezzi non tira mai fuori gli artigli e poi è davvero dolce e anche bella. Mi mancherà un sacco!
Questo post nasce dall’ispirazione di una voce amica che mi ha messo nell’orecchio la creazione di un post di partenza ed eccolo, ispirato all’ultimo mattino, all’ultimo giorno che questa notte trascorrerà in nave tra la Sardegna e la Liguria per poi raggiungere di nuovo il Piemonte.
È stata un’estate accompagnata dalla musica di Gino Paoli: è bastato scoprire un album che non conoscevo “appunti di un lungo viaggio” di cui quattro meravigliosi brani intitolati come le quattro stagioni. La sua voce calda mi ha tenuto compagnia nei momenti più freddi e nelle notte insonni e prevedo che potrebbe accompagnare anche durante la mia attraversata in nave sulla rotta del ritorno!
È stata un’estate iniziata con settimane di mal di testa, tutti i giorni, sia prima di partire e anche una volta arrivati qui. C’è stata poi l’evoluzione in allergia che ha congelato il mio naso per poi crearmi fastidi e tosse nella zona della trachea. Ho dovuto sentire telefonicamente il mio medico base che mi ha prescritto uno spray antistaminico e cortisonico che mi ha aiutato un po’, non del tutto ma il sufficiente per non colare di muco come uno zombie incapace anche di respirare.
Ci sono stati giorni di profonda malinconia, di paure, di solitudine. Ci sono stati giorni di rabbia e di difficoltà di convivenza e talvolta sono arrivato a non sopportare le poche persone che avevo intorno. La tecnologia, i cellulari che ci rendono a volte un po’ ridicoli e morti specialmente quando siamo in compagnia e fuggiamo dal presente dedicando la nostra attenzione ad uno schermo e ignorando chi abbiamo vicino. Altre volte siamo con delle persone ma ne pensiamo altre e cerchiamo di organizzare le vacanze anche con loro ma, in quel momento, mi è sembrato di percepire un’altra fuga o un altro desiderio di migliorare quel presente dal quale ci stiamo muovendo.
Io di tutto questo sono stato l’osservatore, partecipe in altro che per me è stata la ricerca della tranquillità e come sempre del benessere diventato così raro e difficile da trovare!
È passata un’altra estate, forse chissà, posso dire ancora in compagnia della mia famiglia nativa. Ogni tanto mi domando come saranno “le vacanze” del mio futuro ma se poi ci penso il futuro in generale mi spaventa perché come dice Gino Paoli nei brani che ho ascoltato in questi giorni, io sono della luna e non di questo pianeta.. e che ne sanno loro della luna e di come funziona da me! Sulla luna 🌚 tutto è diverso 😊.